La misura è stata introdotta con il c.d. Decreto Agosto (art. 27 DL 104/2020 conv. in L. 126/2020) per riconoscere ai datori di lavoro privati un esonero dal versamento dei contributi pari al 30% dei complessivi contributi previdenziali dovuti dai medesimi, con esclusione dei premi e dei contributi spettanti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL).
L’esonero è concesso ai datori di lavoro con riferimento ai rapporti di lavoro dipendente la cui sede di lavoro sia situata in regioni che nel 2018 presentavano congiuntamente:
- un prodotto interno lordo pro capite inferiore al 75% della media EU27 o comunque compreso tra il 75% e il 90%;
- un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale.
Le regioni interessate sono Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia (regioni con PIL inferiore al 75% della media EU27) e Abruzzo, Molise e Sardegna (regioni con PIL tra il 75% e il 90% della media EU27).
Dall’agevolazione sono esclusi il settore agricolo e i contratti di lavoro domestico.
Come funziona?
Ai datori di lavoro privati è riconosciuta un’agevolazione le cui percentuali variano a seconda delle annualità delle contribuzioni:
- sino al 31 dicembre 2025: esonero del 30%della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro;
- per gli anni 2026 e 2027: esonero del 20%della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro;
- per gli anni 2028 e 2029: esonero del 10%della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro.
Questa tipologia di esonero non prevede un massimale nell’importo per singolo lavoratore/lavoratrice.
Per quale motivo è stata introdotta l’agevolazione?
L’agevolazione è stata introdotta e pensata con l’obiettivo:
- di contenere gli effettistraordinari sull’occupazione determinati dall’epidemia da COVID-19 in aree caratterizzate da gravi situazioni di disagio socio-economico;
- di garantire la tutela dei livelli occupazionali.
Quali sono gli effetti della proroga?
L’autorizzazione è stata concessa in deroga temporanea alla disciplina europea sugli Aiuti di Stato, giustificata dalle ripercussioni economiche del conflitto in Ucraina.
La proroga consentirà alle imprese che operano nel Mezzogiorno di risparmiare una quota pari al 30% dei contributi da versare, che sarà a carico dello Stato.
La scadenza della misura, prevista precedentemente per il 30 giugno 2022 (essendo la stessa legata all’autorizzazione del Quadro Temporaneo degli Aiuti di Stato), è attualmente prevista per il 31 dicembre 2022.
Come spiegato dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, “è una decisione che riconosce gli sforzi del governo per migliorare le condizioni economiche del Sud Italia, ridurre i divari tra le varie aree del Paese e promuovere investimenti e occupazione nelle regioni meridionali”.
La richiesta di proroga avanzata dal Governo è stata giudicata dalla Commissione europea “necessaria, appropriata e proporzionale” rispetto alle difficoltà create dall’invasione russa in Ucraina al sistema produttivo del Sud Italia.
Qui, infatti, gli effetti negativi rischiano di essere aggravati dal maggior impatto del costo dell’energia sul sistema produttivo, rispetto al Centro-Nord, accentuando la fragilità dell’economia meridionale con effetti duraturi sui divari territoriali.
Per il futuro, permane la volontà del Governo italiano di esplorare ogni strada per rendere la Decontribuzione Sud una misura strutturale, che sostenga lo sviluppo del Sud in un arco pluriennale.